NOTE CRITICHE |
Pagina 7 di 9 Carmelo Monteforte - Il tocco della legerezzaLa sua pittura non è mai stata vittima di sperimentazioni avanguardistiche, né tantomeno, pur riprendendo ambienti e paesaggi del territorio, è rimasta imbrigliata nel “localismo” rassicurante. Al contrario, ha saputo esprimersi attraverso un linguaggio personalissimo ed essenziale, nello stesso tempo vitale e complesso. I suoi paesaggi, le sue nature morte, benché oggettive e carnose, sono avvolte da un’aura di placido tormento che emerge soprattutto nelle sculture: un universo prevalentemente femminile, popolato di figure altere con lo sguardo rivolto verso un vago ed incerto futuro che, soltanto nelle maternità, indulge alla tenerezza. In estrema sintesi, l’intera produzione artistica di Carmelo Monteforte non è una produzione di maniera, come l’”abito della festa”, tirato fuori per le grandi occasioni, ma è un vestito leggero che profuma di fresco in ogni situazione. Mai scontato, il suo linguaggio espressivo si è rivelato nel tempo sempre capace di sorprendere, incoerentemente coerente con la personalità dell’artista. Vincenza Monteforte
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