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LA GALLERIA E IL MESTIERE DI DIVULGATORE CULTURALE
Nella nostra vita la maggior parte delle nostre scelte si fa o per amore o per tradimento oppure, come nel mio caso, per lucida passione. In realtà si decide di aprire una Galleria d’Arte non perché si pensa di essere depositari del sapere o di essere capaci di spalancare le menti altrui a più ampi orizzonti, ma perché si crede che l’arte migliori la qualità della vita. Di quanto, sta ad ognuno di noi deciderlo! L’attività che cerco di svolgere, con molto entusiasmo e molto sacrificio, è quella di “divulgatore culturale”, cioè quella di chi, con modestia e semplicità, cerca di rimuovere quel grosso punto interrogativo che di solito si stampa sulla faccia di chi per sua ventura veda distrattamente un‘opera d’arte, intesa nel senso letterale dell’espressione, e far sì che quel “vedere distrattamente” si trasformi in un guardare con “curiosa attenzione”. Ecco perché mi definisco un “divulgatore”, sono cioè un’imprenditrice sui generis che con razionale follia ha scelto di operare nel settore dell’arte, offrendo spazi e servizi a tutti quei talenti, acerbi o maturi che siano, che vogliano farsi conoscere o consolidare il loro rapporto con il pubblico. |